I Delfini di S. Andrea

I Delfini di S. Andrea

Isola d'Elba

Obiettivo

Durante la decennale attività del Centro Ricerca Cetacei, che ha visto come area marina di studio principale quella attorno all’Isola d’Elba, si è andata delineando in particolar modo la distribuzione di cetacei della specie Tursiops truncatus.
Dall’analisi di questa risulta evidente come il triangolo di mare a nord/ovest dell’Isola d’Elba, compreso fra “P.ta Polveraia”, “Isola di Capraia” e “Capo d’Enfola”, risulti accogliere un gruppo di delfini notevolmente stanziali.
In virtù di una rapida analisi batimetrica della suddetta area non esistono motivazioni palesi di tale stanzialità, la quale resta confermata da vari sondaggi fra pescatori e diportisti locali. Quindi il Centro, mettendo a proprio carico tutti costi di ricerca, si prepone di dare una risposta a questo quesito scientifico, allo scopo di sensibilizzare il pubblico diportista e non, e di valorizzare la suddetta area di mare.
Questo sarà soggetto di più tesi di laurea nel tempo, partendo da quella seguita in parallelo dall’Università degli Studi di Milano – Facoltà di Medicina Veterinaria, nella persona della Prof.ssa Mariangela Albertini, docente di fisiologia, endocrinologia ed etologia.
Il tutto sarà effettuato con spese interamente a carico del Centro Ricerca Cetacei, il quale si avvarrà, in quanto società privata (SRL), delle proprie attività e ritorni economici per reperire i fondi.

Area di Ricerca

L’Area Elba è compresa fra le latitudini 43° N e 42° 31’ N, le longitudini 10° E e 10° 48’ E.

Questa è stata suddivisa in 3 sub-aree come segue:
Elba 1 : lat 43° N – 42° 31’ N ; long 10° 25’ E – 10° 48’ E
Elba 2 : lat 42° 46’ N – 42° 31’ N ; long 10° E – 10° 25’ E
Elba 3 : lat 43° N – 42° 46’ N ; long 10° E – 10° 25’ E

La sub-area che interessa il gruppo di Tursiopi in questione è “Elba 3”, che copre tutto il lato nord dell’Isola d’Elba.
In particolare si è notata una netta predominanza degli avvistamenti in un triangolo di mare compreso fra “P.ta Polveraia”, “Isola di Capraia” e “Capo d’Enfola”, che chiaramente presenta dei confini fittizi e sfumati nella pratica, e dei confini teorici precisi solo per facilitarne lo studio.

Dati di Ricerca

L’attività di ricerca nell’area Elba da parte del Centro Ricerca Cetacei ha avuto inizio nel 2003, ma i dati sono diventati importanti dal 2005.
Il database che raccoglie tali dati è stato appositamente studiato dai ricercatori per poter essere accessibile da qualsiasi parte del mondo tramite internet, e si avvale di un sistema informatico di foto-identificazione che permette di seguire i movimenti nel tempo dei singoli cetacei grazie al riconoscimento progressivo, successivo al rincontro multiplo.
Ad oggi il Centro ha in attivo 405 avvistamenti nell’area “Elba” di cui 152 nella sub-area “3”, con 1158 delfini della specie Tursiops truncatus avvistati complessivamente.
Dei 152, 144 avvistamenti rientrano nel triangolo sopra-citato, quindi dalla loro analisi e da quella dei tursiopi foto-identificati durante gli stessi, su 159 individui foto-identificati, ben 33 hanno mostrato una grandissima predilezione per tale tratto di mare.
I criteri con cui si è discriminato quali potessero rientrare in questo specifico gruppo, denominato dai ricercatori del Centro “I delfini di Sant’Andrea”, sono i seguenti:

1. N. totale avvistamenti min. 5
2. Distribuzione degli avvistamenti in min. 2 anni
3. % di avvistamenti nel triangolo di mare interessato min. 80%


Tesi di Laurea

Il Centro Ricerca Cetacei in qualità di relatore esterno sta seguendo, oltre la ricerca stessa, la redazione di una tesi sperimentale di laurea che ha come obiettivo trovare delle ipotesi che possano spiegare la scelta del tratto di mare in questione da parte dei Tursiopi, partendo dall’analisi dell’unico elemento che interrompe la monotonia batimetrica dei fondali marini intorno all’Isola d’Elba, cioè i grossi cavi elettrici che vanno dalla costa italiana alla Corsica e quelli da Sant’Andrea all’Isola di Capraia, i quali si incrociano proprio nel triangolo di mare in questione, nonché valutare l’effetto dell’elettromagnetismo sui cetacei e sulla fauna marina.